Sono passati 50 anni da una della più importanti pagine di sport scritte dalla città di Messina; la prova dei 46 tedofori che nel 1960 si passarono la fiaccola che dalla Grecia transitò nella città dello Stretto, destinata ai giochi della XVII Olimpiade di Roma. Giovedì 19 agosto una cerimonia alla Batteria Masotto ricorderà quel momento storico. Grande protagonista nel 1960 fu la Polisportiva Messina, che allora si chiamava Maurolico Messina, che vide diversi suoi importanti atleti portare il fuoco di Olimpia dall’Alcantara alle acque dello Stretto.
Un ricordo lungo mezzo secolo. Sono passati, infatti, 50 anni da una delle più importanti pagine di sport scritte dalla città di Messina; la prova dei 46 tedofori che nel 1960 si passarono la fiaccola che dalla Grecia transitò nella città dello Stretto, destinata ai giochi della XVII Olimpiade di Roma. Giovedì 19 agosto (ore 10) una cerimonia alla Batteria Masotto, che fu la tappa finale del tragitto della fiaccola, ricorderà quel momento storico. Grande protagonista nel 1960 fu la Polisportiva Messina, che allora si chiamava Maurolico Messina, che vide diversi suoi importanti atleti portare il fuoco di Olimpia dall’Alcantara alle acque dello Stretto. Tra questi, il ginnasta Giulio Santoro e l’attuale presidente del Coni Giovanni Bonanno, che accese il tripode cittadino alla passeggiata a mare. L’ultimo tedoforo fu poi l’indimenticato professore Vittorio Magazzù, fondatore della Polisportiva Messina e grande uomo di sport. Il passaggio della fiaccola all’aliscafo rappresentò l’emozionante epilogo di un viaggio messinese ricco di forti emozioni, partito – come detto – dal ponte dell’Alcantara. Mezzofondisti ed atleti di varie discipline sportive, si passarono il simbolo delle Olimpiadi, che giunse alla Batteria Masotto proprio nella calda estate del 1960. Come allora, la Polisportiva Messina sarà presente giovedì con il presidente Giuseppe Carmignani e con tanti dei suoi ex atleti, che ebbero 50 anni fa l’onore di trasportare la fiaccola. “Per me si trattò di una giornata indimenticabile – queste le prime parole del presidente provinciale del Coni, Giovanni Bonanno – ricordo l’emozione unica che provai e, soprattutto, ho impressa in modo indelebile l’immagine del grande presidente Vittorio Magazzù”. A ricordare, infine, quell’evento anche una suggestiva mostra fotografica, che sarà possibile visitare sul molo del Marina del Nettuno. In cinque pannelli 26 foto, in bianco e nero, di Michelangelo Vizzini testimonieranno alcune delle frazioni di 800 e 1000 metri, che permisero di far giungere la fiamma olimpica nella città peloritana.
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